L’amara beffa dell’Hockey Milano
Solamente pochissimi giorni fa l’irreprensibile sindaco di Milano veniva immortalato sulla scaletta di un aereo intento a sventolare la bandiera olimpica al cielo di Malpensa: è ormai di dominio pubblico che nel 2026 i giochi olimpici invernali si terranno fra Cortina d’Ampezzo e, appunto, il capoluogo meneghino.
A questo storico appuntamento, però, la città lombarda rischia di presentarsi orfana di uno sport che in Italia è, de facto, di nicchia ma rappresenta una delle discipline olimpiche invernali per antonomasia: l’hockey su ghiaccio.
L’Hockey Club Milano Bears, dopo aver visto retrocessioni, affiliazioni a tornei esteri e altre disavventure, rischia di scomparire del tutto.
A difendere romanticamente l’esistenza della compagine milanese non poteva che esserci il tifo: basti pensare che, anche in serie C, all’Agorà- il noto impianto teatro delle gare casalinghe- si sono registrate anche 1500 presenze; lo stesso tifo che negli ultimi tre anni ha organizzato raccolte fondi e cercato di percorrere la via dell’azionariato popolare financo un confronto con la Regione e lo stesso sindaco citato qualche riga più sopra.
Pare evidente che presentarsi come città ospitante dei giochi olimpici invernali avendo appena perso la squadra di hockey rappresenti una figuraccia, l’ennesima collezionata da Beppe Sala, ma è altrettanto evidente che c’è qualcuno, nonostante gli ultimi bui del club, capace di uscirne vincitore comunque poichè amore e coraggio non sono soggetti a processo: i tifosi del Milano.
Liutprando sono proprio io. Con un nickname così non posso che essere di Pavia, dove vivo e lavoro da diversi lustri. Sono appassionato di calcio, musica rock e metal, libri, birra e cibo. E ovviamente, può capitare che troviate il mio regale nome a firma di qualche pezzo qui e là su questa testata, per la quale mi onoro di scrivere da diverso tempo.