L’ucraino smemorato
“L’invasione russa sta distruggendo le famiglie, la guerra continua a devastare città ucraine, alcune sono completamente distrutte come Mariupol, che aveva mezzo milione di abitanti, è come Genova. Immaginate Genova completamente bruciata, dove gli spari non smettono neppure un minuto; immaginate da Genova la fuga di persone che scappano in pullman per stare al sicuro”.
Volodymyr Zelens’kvy
Non abbiamo bisogno di immaginare, è sufficiente un minimo di memoria storica, cosa evidentemente dimenticata o peggio omessa dai nostri rappresentanti al governo.
Genova subì nel corso della seconda guerra mondiale feroci bombardamenti angloamericani. Genova è già stata Mariupol. lo ricordano le tante memorie apposte in giro per la città. Lo ricorda la lapide dell’Ospedale Galliera, lo ricorda la riproduzione della bomba che colpì la cattedrale di San Lorenzo rimasta miracolosamente inesplosa. Lo ricordano i morti della Galleria delle Grazie, l’ancora non del tutto chiarita strage di San Benigno quando un intero colle fu sventrato da un’esplosione che causò oltre mille vittime. Lo ricordano le macerie di ciò che fu il centrale Ospedale Pammatone, rimaste sino alla fine degli anni ’60 per poi essere inglobate nell’attuale palazzo di giustizia. Lo ricordano le macerie del ricostruito Teatro Carlo Felice, che fecero mostra di sè ino agli anni ’80 in piazza De Ferrari.
Non abbiamo bisogno di immaginare perchè abbiamo visto le tante chiese sventrate dalle bombe “liberatrici”, le devastazioni del porto, i quartieri residenziali devastati. Non abbiamo bisogno di immaginare perchè ce lo ricordano le centinaia di morti. Le sirene degli allarmi sono echeggiate in città per tutta la durata della guerra. La gente fuggiva atterrita per le strade correndo nei rifugi e, una volta ritornati, ritrovando solo cumuli di macerie.
Li hanno chiamati “liberatori”, e la nostra gente, i nostri monumenti, la nostra stessa storia di liguri sono ancora lì rimembrarcelo.
“Immaginate Genova completamente bruciata”, dichiarò dinanzi al Parlamento di una nazione estera, collegato in videoconferenza, l’ucraino smemorato. Non abbiamo bisogno di immaginare, perchè lo abbiamo visto. Non abbiamo bisogno di immaginare, perchè ne serbiamo imperitura memoria.
Pensiero Verticale è un progetto editoriale esclusivamente telematico dedicato all’approfondimento culturale, all’attualità politica, all’analisi delle dinamiche che muovono confusamente la contemporaneità.