La democrazia ordina: Josè Antonio lascia la Valle de los Caídos
Dopo Franco, è la volta di Primo de Rivera. Come spesso accade, specie in tempi di cancel culture e di iconoclastia elevata a nuovo credo laicistissimo della post-modernità, è sui morti che si disputano le “partite della vita” di questo spregevole presente. La salma del fondatore della Falange Spagnola, com’era stato per quella del Caudillo nel 2019, verrà esumata lunedì 24 aprile dalla Valle dei Caduti, per essere sepolta in un luogo più appartato, probabilmente a Madrid. Quella Valle de los Caìdos, appunto, voluta dal Generalissimo per ricordare tutti i figli di Spagna, quelle decine di migliaia di soldati caduti combattendo o credendo di combattere per il superiore bene di una nazione “una, grande, libre” nel corso dei tremendi anni di guerra civile (1936-1939) e ora riuniti sotto le ali di Dio. Al di là della violenza, delle sofferenze e dello strazio popolare vissuto da un’intera Nazione.
Eppure, tutto ciò risulta insopportabile ai gendarmi della democrazia, che, dopo aver speso decenni ad infangare e cancellare la memoria di un uomo, cui di fatto non hanno mai avuto nemmeno la velleità di ribellarsi, oggi sono giunti al traguardo finale: il governo socialista presieduto da Pedro Sànchez, con la nuova legge che stabilisce tra le altre cose il divieto di esaltazione dei simboli della dittatura, così come il cambio di nome della stessa Valle dei Caduti (ora Valle di Cuelgamuros), ha infine ottenuto l’esilio di Primo de Rivera dal luogo del suo eterno riposo. Proprio il 24 aprile, a 120 anni esatti dalla sua nascita.
Così la libertà e la sovranità popolare trionfano sull’ennesimo fantasma fabbricato da un potere che di fantasmi necessita per garantirsi legittimità e perpetuazione. Strappati alle loro tombe e gettati nel fiume, o dati in pasto alle fiamme, giusto per combattere il medioevo con…il medioevo. Ma è la “Memoria Democratica”, signore e signori, ovvero quelle speciali assise del Bene, del Vero e del Giusto riunite in seduta permanente allo scopo di vigilare, e opportunamente sanzionare, sulle offese alla vulgata storiografica ovunque dominante. A Madrid ci hanno fatto un ministero ad hoc. Nel resto d’Europa, e in Italia in particolare, è sufficiente un guaito da parte di qualche residuato para-proto-pseudo-resistenziale per alzare i reticolati e organizzare la controffensiva a difesa del Verbo antifascista.
Classe 1985, milanese di nascita e di crescita (il cognome, del resto, lo testimonia), spendo la vita in occupazioni perfettamente inutili e passioni meravigliosamente crudeli, di quelle, per intenderci, “che non ti portano da nessuna parte”. Appassionato studioso di storia, unica scienza capace di leggere il presente e predire il futuro, ha narrato le vite di grandi figure del passato accarezzate dal vento della pazzia attraverso il podcast La Festa dei Folli (che proseguirà). Per Pensiero Verticale, oltre che del coordinamento generale del progetto, cura i programmi web-radio I podcast di Pensiero Verticale e Zambracca.