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Alla fiera del bebè un bambino si comprò

Il prossimo fine settimana, sabato 20 e domenica 21 maggio, a Milano, è prevista la fiera “Wish for a baby, il controverso e assurdo evento dedicato alla fertilità. In una Milano radical e benpensante, quest’anno si ripropone ciò che l’anno scorso è saltato grazie al blocco promosso dall’opinione pubblica e politici vari. Quest’anno lo stop ai lavori non c’è stato, o almeno per il momento, anche se si susseguono i NO accorati di varie esponenti politici, anche amici del Ddl Zan, e associazioni.

Ricapitoliamo lo scopo della kermesse: promuovere le tecniche di procreazione assistita, tra cui la Gestazione per altri (GPA), vietata in Italia. Alimentare un business di sfruttamento e accentuare le pratiche moderne di schiavitù umana, come le gestanti poverissime dell’utero in affitto. Presentare e pubblicizzare cataloghi alla moda per avere bambini e bellissimi a prezzi scontatissimi. Dopo Parigi, Berlino e Amsterdam arriva nella città meneghina dell’Area B e dell’Area C, dove chi può permetterselo può comprare un bambino all’ultima moda. Non solo, i migliori esperti ed equipe mediche presenzieranno per informare in veste dei migliori esperti al mondo sul tema della fertilità.

In questo girone infernale, si ricorda che in Italia la legge 40 del 2004, in una delle sue parti non demolite dalla Corte Costituzionale, vieta di realizzare, organizzare o pubblicizzare la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità. A ciò si aggiunge che l’evento parrebbe blindatissimo, pochissime le informazioni al riguardo e ripetuti dinieghi a chi ha richiesto informazioni. Nessun visitatore o membro della stampa è autorizzato a scattare fotografie o a effettuare qualsiasi forma di registrazione durante l’evento. Un evento per pochi selezionati con ingresso a pagamento.

Insomma ciò che viene promossa come una fiera per i baby e i futuri genitori altro non è che una fiera in cui l’utero in affitto o ciò che possa aiutare le coppie LGBTQ+ a sentirsi “FAMIGLIA” viene acclamato e pubblicizzato. Si promuovono consulenze legali, ovviamente. Associazioni di supporto forniranno tutti i dettagli.

NO a tutto questo orrore, NO ad una manifestazione in cui il delicato tema della fertilità e dell’infertilità diventa oggetto di lucro. NO ad una narrazione menzognera e mistificatrice della realtà, in cui si potrebbero creare false speranze e falsi miti della narrazione. NO a tutto ciò che è lesivo della dignità umana. Non si crea speranza dove la manipolazione delle menti, dove l’utilizzo di nuove tecniche sperimentali mette a repentaglio la vita di altre persone per soddisfare i bisogni altrui.

Il sottotitolo dell’evento è “Venite a partecipare alla celebrazione di una nuova vita”, ma quella della Pecora Dolly è un’altra storia. Lasciamo ai paladini francesi e tedeschi, o ai territori d’oltre oceano a stelle e strisce l’onore di essere promotori di tutto ciò.

La nuova vita sappiamo come celebrarla e come accoglierla, sicuramente non comprandola illegalmente!

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