La guerra e i cortocircuiti del pensiero
All’attacco terroristico di Hamas nei territori dello Stato ebraico stanno rispondendo da due settimane i bombardamenti indiscriminati dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza. Crimini e criminali, gli uni e gli altri. Guardando in casa nostra, altrettanto criminale – intellettualmente parlando – è il dibattito pubblico che si sta costruendo su questo (altro) drammatico conflitto. Abbandonate per il momento le tifoserie “Forza Russia” e “Forza Ucraina”, adesso le voci che contano si dividono tra lo strenuo e “corretto” sostegno a Israele e il più marginale e bistrattato supporto alla causa palestinese (spesso iniquamente associato a Hamas). Ma quel che fa pensare, e un po’ ridere, sono i cortocircuiti che le differenti posizioni si trascinano dietro. Un esempio è quello del prode giornalista David Parenzo, al quale il collega Daniele Capezzone ha fatto ironicamente capire che gli stessi esponenti delle cause più “sinistre” da lui sempre difesi, adesso stanno sostenendo con forza la Palestina contro il suo amato Stato di Israele. E uno.
Eclatante, poi, è quel Patrick Zaki che, salvato dal governo italiano (non proprio filo-palestinese) da una lunga condanna in Egitto, pur non parlando mai una volta l’italiano, ha difeso le ragioni dell’attacco contro Israele. Apriti cielo (ovviamente è già stato invitato in trasmissione da Fabio Fazio)!
E le femministe? Tra le tante in prima linea per i diritti più reconditi delle donne e al contempo su posizioni filo-palestinesi, c’è Laura Boldrini: qualcuno le ha fatto notare che, in certi luoghi del mondo, tali diritti trovano posto…da nessuna parte.
Gli effetti (col)laterali della guerra in Medio Oriente si stanno drammaticamente sviluppando anche in Europa. Già due attentati, di chiara matrice islamista, hanno colpito Francia e Belgio. A seguito di questi, la signora von der Leyen, gran capa della Commissione europea, dopo anni passati a parlare di accoglienza dei migranti (prima in Italia, poi forse in Europa), ha recentemente dichiarato che i Paesi della Ue devono avere il potere di rimpatriarli. Il buonsenso risvegliato da un paio di attentati, insomma.
Sullo sfondo, aberranti tifoserie osservano da lontano le vittime che vivono e muoiono sotto le bombe. Giammai accodarsi al coro degli stolti.
Nato, cresciuto, vivente in Italia. Coniugando idee e scrittura. Il politicamente corretto non abita qui.