Infanzia celebrata, diritti minacciati
Il 20 novembre si celebra la “Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza”. La data di oggi coincide con il giorno in cui, nel 1954, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottò la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, e la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ratificata, successivamente, dall’Italia il 27 maggio 1991 con la legge n. 176. La Giornata è dedicata alla riflessione e promozione delle tematiche riguardanti i diritti e la tutela del benessere dei bambini e dei ragazzi.
Molte sarebbero le tematiche da affrontare e, purtroppo, molto il lavoro da fare per combattere gli abusi sui minori; abusi intesi come “tutte le forme di cattivo trattamento fisico e/o affettivo, abuso sessuale, incuria o trattamento negligente nonché sfruttamento sessuale o di altro genere che provocano un danno reale o potenziale alla salute, alla sopravvivenza, allo sviluppo o alla dignità del bambino, nell’ambito di una relazione di responsabilità, fiducia o potere”, secondo la definizione elaborata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Nella Convenzione si parla finalmente dell’importanza dello sviluppo come insieme e accrescimento progressivo della persona, della personalità, e dell’integrità psicofisica, che dovrebbe essere pieno ed armonioso. Sviluppo inteso come “fisico, mentale, spirituale, morale e sociale”, in un processo graduale. Di tutto questo devono tener conto innanzitutto i genitori, i caregiver e il personale e le istituzioni preposte. Tutte le dottrine di studio lo affermano: per quel pieno, armonioso e sano sviluppo il bambino deve vivere “in un ambiente sano, in un’atmosfera di felicità, amore e ascolto”.
Il maltrattamento all’infanzia consiste nell’abuso e nella trascuratezza di minori di 18 anni, e include tutte le “forme di maltrattamento fisico ed emotivo, abuso sessuale; trascuratezza e sfruttamento che risulti in effettivo o potenzialmente dannoso per la salute, lo sviluppo o la dignità dei bambini”.
A livello globale, le statistiche ci mostrano dati allarmanti:
36% dei bambini/e è vittima di abusi psicologici;
23% dei bambini/e è vittima di abusi fisici;
18% delle bambine e l’8% dei bambini/e sono vittime di abusi sessuali;
16% dei bambini/e sono vittime di trascuratezza.
Ogni anno un bambino/a su due tra i 2 e i 17 anni di età è vittima di una qualche forma di violenza fisica. Il maltrattamento non risparmia neanche i più piccoli: infatti 300 milioni di bambini/e nel mondo tra i 2 e 4 anni è vittima di violenza fisica (Dati CISMAI).
L’infanzia, come ogni processo di cambiamento, è una fase che chiama in gioco una molteplicità di aspetti: biologici, psicologici, culturali, sociali, economici, educativi. Il bambino, sin dalle primissime fasi di vita, è “un essere vivente in costante e continua relazione con il mondo circostante”, coinvolto in scambi affettivi, sociali e comunicativi, in primo luogo con i genitori e le prime figure di accudimento.
Un sano sviluppo è un diritto e un dovere fondamentale dell’infanzia, dell’adolescenza e dell’umanità stessa. Le ricerche in campo psicologico, hanno mostrato che le abilità cognitive si acquistano principalmente nel periodo della prima infanzia, mentre altre, cognitive e non cognitive, nell’adolescenza; periodi estremamente sensibili e critici. Il corretto sviluppo delle abilità cognitive e non cognitive sono elementi necessari per la riuscita e il successo nei diversi ambiti dell’agire umano: relazioni sociali, scuola, lavoro, prevenzione della devianza sociale e comportamenti corretti in generale. L’ambiente in cui si cresce influenza questo sviluppo, quindi, ancora una volta, è la famiglia a costituire il luogo principale ove tali abilità vengono sostenute e alimentate.
È fondamentale diffondere una cultura della protezione e della prevenzione dei più piccoli da ogni forma di abuso e maltrattamento. È fondamentale educare ed aiutare gli adulti a comprendere l’importanza del proprio ruolo. Ricordandosi sempre di come l’infanzia, prima che patrimonio dell’umanità, sia seme del nostro stesso futuro.
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