La civiltà europea: radici ed evoluzione psicologica
L’Europa, nella sua complessità storica e culturale, è un affascinante crocevia di filosofie, leggi e spiritualità. Il continente, come ci insegna la storia, si è evoluto attraverso l’influenza di tre correnti principali: la filosofia greca, l’organizzazione imperiale e giuridica romana e il cristianesimo. Queste forze hanno plasmato non solo la struttura politica e sociale dell’Europa, ma anche il suo patrimonio cognitivo e spirituale, creando un tessuto unico che definisce ancora oggi l’identità europea.
I GRECI
La filosofia greca, con la sua ricca tradizione letteraria e le sue riflessioni filosofiche, ha fornito un’immagine vivida del legame con la natura e la vita, sviluppando un approccio che, pur affascinante per la sua ricchezza e individualità, rimaneva confinato in un ambito primordiale e spesso distaccato dalla realtà quotidiana. I Greci, immersi nella loro cultura mitologica e filosofica, hanno contribuito significativamente al patrimonio culturale europeo, sebbene il loro isolamento culturale abbia in qualche modo limitato il loro contributo.
I ROMANI
Dall’altra parte, l’Impero Romano, con la sua vitalità pratica, ha preso in prestito il pensiero greco, ma ha scelto di concentrarsi su aspetti più amministrativi e legali, piuttosto che su una profonda riflessione filosofica. I romani hanno utilizzato la filosofia principalmente come strumento didattico per sviluppare processi di riflessione utili nell’amministrazione e nella politica. Tuttavia, questo approccio ha lasciato poco spazio alla comprensione della psicologia umana, portando a una visione semplificata della personalità umana, utile solo ai fini della legge.
L’APPORTO DEL CRISTIANESIMO
Il cristianesimo, introducendo una nuova dimensione spirituale e umana, ha offerto un approccio più compassionevole e comprensivo nei confronti degli altri. I suoi legami con le culture asiatiche hanno arricchito la prospettiva europea, soprattutto in termini di aspetti filosofici e psicologici. Questa nuova fede ha generato cambiamenti significativi nella personalità umana e ha ispirato una nuova scuola di pensiero e arte. Tuttavia, nonostante le sue potenziali ricchezze, il cristianesimo non è riuscito a sviluppare completamente l’arte della comprensione umana, rimanendo intrappolato nelle sue proprie limitazioni e in quelle ereditate dalle tradizioni greche e romane.
UN INTRECCIO DI LACUNE
Queste tre correnti, nel loro intreccio, hanno creato una civiltà europea che, se da un lato è ricca e variegata, dall’altro ha mostrato significative lacune, soprattutto nella comprensione della psicologia e della realtà umana. Le limitazioni imposte dal linguaggio e dai modelli di pensiero hanno spesso impedito una piena cognizione della realtà psicologica, portando a una recessione morale sia a livello individuale che pubblico.
Osservando la storia europea, diventa evidente come la decadenza della sensibilità e della comprensione psicologica si siano manifestate già nel IV secolo d.C., segnando il percorso successivo del cristianesimo e della civiltà europea. La mancanza di cognizione psicologica ha lasciato la civiltà europea vulnerabile rispetto a diverse “patologie”, ossia quelle distorsioni e anomalie culturali e morali che ne hanno a più riprese immiserito (e tradito) lo spirito originario.
42 anni, madrelingua kreyòl ayisyen, psicologo un pò psicotico, ossessionato dalle foto in negativo, dipendente nei momenti tristi dal kleren. E’ sicuro che diventerà famoso per loe sue analisi inusuali, noiose ma uniche. Appassionato di emozioni forti, trascorre le sue giornate tra sedute di terapia e notti insonni alla costante e indefessa ricerca della verità, dell’ignoto e del perturbante.