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Una Voce nel Silenzio a sostegno della Palestina

A Betlemme, dopo la costruzione del muro di divisione con la vicina Gerusalemme che ha trasformato la città in una prigione a cielo aperto, molte famiglie cristiane hanno subito gravi danni a livello economico e sociale; a risentirne sono state soprattutto le fasce più deboli della popolazione, in particolare i bambini. Oggi i cristiani in Terra Santa sono una netta minoranza (solo il 2% della popolazione totale) e le comunità più numerose vivono a Betlemme, a Beit Jala e nei villaggi limitrofi. Dieci anni fa l’associazione Una Voce nel Silenzio ha avviato un progetto “Luci a Betlemme” e con i fondi raccolti è riuscita a costruire l’impianto d’illuminazione del campo di calcio di Beit Jala e a fornire materiale tecnico calcistico ai giovani della Football Academy.

Durante le diverse missioni intraprese dall’associazione si è avuto modo di conoscere varie personalità civili e religiose come il Sindaco di Betlemme, il Sindaco di Beit Jala e il Console italiano di Gerusalemme Est che hanno condiviso i racconti di un’esistenza quotidianamente problematica e difficoltosa. Purtroppo però con lo scoppio della guerra la situazione è precipitata anche in Cisgiordania ed il campo che UVNS aveva contribuito a realizzare non può più essere utilizzato dai bambini. I tantissimi check point tra un comune e l’altro e le assurde politiche restrittive attuate da Israele non permettono ai ragazzi di raggiungere il centro di allenamento. Per questo è stato individuato un sito dove poter costruire un nuovo campo di calcio raggiungibile da tutti.

DUE PROGETTI PER LA PALESTINA

Una Voce nel Silenzio crede fermamente che il supporto in ambito sportivo possa contribuire alla crescita fisica e intellettuale dei bambini: lo sport permette di infondere valori importanti come lealtà, rispetto, disciplina e contemporaneamente arreca un poco di sollievo a chi vive in una situazione sempre più complicata. Non solo però lo sport, a Betlemme e a Gerusalemme le famiglie non hanno più i soldi nemmeno per mandare i figli a scuola, non riescono a pagare i libri, il materiale didattico e tutto quello che serve ad un bambino per studiare. Per questo UVNS ha deciso di aiutare queste famiglie donando loro dei contributi per permettere ai ragazzi di andare a scuola. Senza la cultura, lo studio e l’istruzione non potrà avere futuro la Palestina e, per questo, non rimaniamo indifferenti.

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