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Un cognome di troppo

| Liutprando |

È ormai dal giugno del 2022 che i neonati possono assumere il doppio cognome, in seguito ad una sentenza della Corte Costituzionale che rendeva illegittima l’assegnazione automatica del solo cognome paterno, mandando così in visibilio una certa componente della Sinistra italiana- degnamente rappresentata da Laura Boldrini- che vede nell’adozione del cognome una vittoria contro quel mostro cattivone del Patriarcato: secondo la stessa ex presidente della Camera i tempi erano, infatti, maturi per una vera e propria legge. Eppure la scorsa domenica un episodio avvenuto a Castellammare di Stabia ha gettato nel caos la sinistra italiana proprio a causa di un doppio cognome, ossia quello di un giovanissimo calciatore della Juve Stabia autore del gol gol vittoria per i campani ai danni del Vicenza.


Classe 2003 e prodotto del settore giovanile della Lazio, ha segnato il suo primo storico gol nei professionisti il buon Romano Floriani Mussolini. Avete proprio letto bene: figlio di Alessandra Mussolini e nipote del più celebre Benito, ha optato per il cognome della madre da mettere sul retro della maglia.
Lo speaker campano annuncia il gol ed il pubblico presente risponde urlando il cognome del giovane.
Ed ecco scatenarsi il più classico dei classici allarmi sul Fascismo con l’immancabile cinguettio di Berizzi e lo starnazzare della già citata Boldrini: c’è chi afferma con una sicurezza stupefacente di aver visto migliaia di tifosi presenti allo stadio di Castellammare alzarsi e fare il saluto romano quando veniva annunciato il cognome del povero Romano Mussolini.


Ma come?? Ha scelto di mettere il cognome materno sulla divisa da gioco- e il patriarcato muto, non sia mai- però non va bene poiché in Italia non tutti i cognomi sono uguali secondo Berizzi, Boldrini ed i loro greggi. E fu così che il povero Romano Floriano Mussolini si è presto ritrovato dall’esultanza per il gol vittoria a diventare il nemico pubblico numero uno della sinistra italiana con la colpa- se così si può dire- di avere quel cognome. L’unica colpa, in questa situazione tragicomica, è quella dei poveretti sopra citati che hanno preso l’ennesima occasione per stare in silenzio.
Cogliamo anzi l’occasione per fare un grande in bocca al lupo per la sua carriera sportiva al povero malcapitato.

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