La parola “Kamikaze” nella lingua nipponica significa letteralmente “vento divino”, utilizzata per ricordare i piloti giapponesi che durante la seconda guerra mondiale si gettavano con i loro aerei carichi di esplosivo sulle navi americane. Tuttavia se si cerca nel profondo di questo termine e ci si concentra meno sul lato razionale, lo si può associare anche a quei giovani italiani che dall’8 settembre 1943 in avanti si sacrificarono nel nome di una Patria ormai perduta, ingaggiando una lotta impari nei cieli tanto decantati dai nostri poeti.

I piloti dell’ANR (Aviazione Nazionale Repubblicana) infatti dovettero sempre affrontare un’inferiorità numerica schiacciante contro i caccia alleati, meglio armati e più numerosi; nonostante ciò si batterono sempre con coraggio e oltre ogni limite, fino a meritare l’Onore e anche il rispetto dei nemici stessi. Tra i reparti più noti si ricorda il Gruppo Aerosiluranti “Buscaglia- Faggioni”, che si distinse in diverse azioni ardite contro la flotta alleata, in particolar modo durante lo sbarco di Anzio. Questi prodi erano equipaggiati con i celebri Savoia-Marchetti S.M. 79 “Sparviero”, trimotori progettati inizialmente come aerei da trasporto civile veloce e poi adattati anche ad aerosiluranti; gli stessi velivoli vennero utilizzati durante l’azione su Gibilterra del 1 giugno 1944, che portò all’affondamento di 4 navi britanniche e al danneggiamento di altre due, con conseguente medaglia d’argento per i partecipanti al raid.

Di queste e molte altre imprese se ne parlerà a Milano sabato 28/01 alle ore 16:30 durante l’incontro organizzato da Associazione Memento in collaborazione con Restauro Arte Novecento e Associazione Continuità, in cui interverrà il reduce di guerra ed aviere del Gruppo “Faggioni” Giovan Battista “Gianni” Giroldi, 96enne varesino che visse in prima persona quei momenti tragici della storia del nostro paese, ma sempre con la Fede e con la Patria nel cuore.