Cali il sipario sul calcio femminile!
Oggi inizia un agosto un po’ particolare, soprattutto per i pallonari di tutta Europa: ancora pochissimi giorni e ritorneranno tutti i maggiori campionati, compresa la nostra Serie A che vedrà il calcio d’inizio il 13 agosto.
Per un campionato che inizia ne abbiamo uno che è finito da pochissimo: l’Europeo di calcio femminile, giocato in Inghilterra e vinto proprio dalla Nazionale inglese che ha battuto la Germania in un gremitissimo Wembley.
Cala dunque il sipario su questo circo mediatico chiamato “calcio” femminile e ci sentiamo di potere tranquillamente esclamare: finalmente!
Perché, diciamocelo, questo carrozzone carico di propaganda LGBT, crociate sulla parità dei sessi e lotta al patriarcato, e abbondantemente sovvenzionato da ricchi sponsor non certo per motivi etici, con il calcio vero e proprio non ha nulla a che fare.
Non ce ne vogliano le irreprensibile ragazze della Nazionale italiana che, dal primo di luglio, hanno visto la Serie A femminile raggiungere lo status di professionismo, salvo poi fare una figuraccia da dilettanti al suddetto campionato europeo.
E non ce ne voglia nemmeno Milena Santerini, coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, che ha presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri l’illuminante proposta di vietare l’88 come numero di maglia in quanto riferimento al neonazismo.
Insomma, non ce ne voglia nessuno se diciamo che il calcio femminile una cagata pazzesca.
Liutprando sono proprio io. Con un nickname così non posso che essere di Pavia, dove vivo e lavoro da diversi lustri. Sono appassionato di calcio, musica rock e metal, libri, birra e cibo. E ovviamente, può capitare che troviate il mio regale nome a firma di qualche pezzo qui e là su questa testata, per la quale mi onoro di scrivere da diverso tempo.