Caro “uomo dabbene”…
ci rivolgiamo questa volta direttamente a te, che in quest’ultimo anno e mezzo hai temuto, hai sofferto, hai cercato di capirci qualcosa senza tuttavia spingerti troppo in là con i ragionamenti. Troppo complesso, in fondo. Per carità del Signore!
Noi possiamo capirti. Noi possiamo capire come ti senti.
Ti hanno mostrato immagini e filmati terribili, e vi siete sentiti al sicuro cullati dal mantra ossessivo “restate a casa”. 15 giorni, poi altri 15, e poi altri. Ed altri ancora…Ed ecco allora che la rabbia ha preso il posto della paura, facendoti tramutare te e moltissimi altri in rancorosi cacciatori di runner, dog-sitter, gente uscita per una boccata d’aria. Perchè era colpa loro se il dramma non passava. Hai odiato il tuo vicino, il tuo concittadino, tuo fratello. E chiamavi la polizia o disseminavi le strade di cartelli incitanti la delazione.
Poi ti hanno detto, quando ti hanno lasciato libero di uscire, che c’erano gli assembramenti. Quei dannatissimi ti facevano schifo al punto di addossare loro la colpa esclusiva di un dato, quello dei contagi, che nel frattempo aveva ripreso a salire. Sì, la colpa era loro, se no saremmo già qui a festeggiare l’uscita dall’incubo!
Ti hanno imposto quindi di indossare la mascherina ovunque. E tu, che credi alla “scienzah”, ti sei abituato a portarla da solo in macchina, in doccia, nel bel mezzo di un bosco…Se il virus ancora aleggiava tra noi la colpa non era altro che di quei malvagi untori che incrociavi per strada senza il cencio sul volto.
Poi i vaccini. Non vedevi l’ora. E allora di corsa a prenotarsi. Prima di tutti, prima dei vecchi, prima dei pluripatologici. Tutti gli altri? Beh, che si fottano. Una dose. Di uno qualsiasi. No, forse meglio un mix. Boh, sarà davvero meglio così? Forse. Due dosi. Qualche effetto avverso. Poi più d’uno. Sempre successo. Succede. L’importante è essere protetti. Le varianti. Di tutti i tipi. Di tutti i paesi. Di tutte le lettere dell’alfabeto greco. E’ colpa dei no-vax. Degli aperitivi sui navigli. Dei bambini danneggiati dalla DAD. Loro producono le varianti. La colpa è sempre degli altri. Tu che credi nella scienza a questi dubbi, a queste critiche ragionate non dai retta. Perchè sei saggio e illuminista.
Ecco il Green Pass. Il premio alla tua cieca e fedele obbedienza. Finalmente si stabilirà chi può e chi non può. E che diamine! Oh no, anche i vaccinati s’infettano. Dramma. Psicosi. Cosa fare dunque? Terza dose. Ma sì, anche quarta. Ricordati sempre che del resto la colpa è degli altri. Quelli che non si vaccinano. Non magari del potere che alimenta la tua paura. Mai di chi ha tagliato per anni sulla Sanità ed ora fa spallucce.
Caro cittadino, noi ti capiamo. Ma non ti possiamo giustificare. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum. Non puoi continuare a cercare un colpevole a tutti i costi, sul quale scaricare le tue paure. Devi crescere. Guarda in faccia la realtà e ricomincia a pensare. E’ giunto il momento di ritornare ad essere autenticamente uomini. Non pecore matte, non bestie guidate dal mero e cieco istinto di sopravvivenza. Davanti al quale sacrificare tutto: la tua ed altrui vita, la socialità, la cordialità, la ragione, la libertà. Perchè in cambio riceverai solo falsa sicurezza. Ossia proprio il cavallo di battaglia di ogni Potere, e grazie al quale si sono consumate le peggiori aberrazioni della storia.
Un abbraccio. “Da remoto”.
Classe 1985, milanese di nascita e di crescita (il cognome, del resto, lo testimonia), spendo la vita in occupazioni perfettamente inutili e passioni meravigliosamente crudeli, di quelle, per intenderci, “che non ti portano da nessuna parte”. Appassionato studioso di storia, unica scienza capace di leggere il presente e predire il futuro, ha narrato le vite di grandi figure del passato accarezzate dal vento della pazzia attraverso il podcast La Festa dei Folli (che proseguirà). Per Pensiero Verticale, oltre che del coordinamento generale del progetto, cura i programmi web-radio I podcast di Pensiero Verticale e Zambracca.