Cosa resterà degli anni ’90?
“Cosa resterà degli anni ’80” cantava Raf in una celebre canzone, per celebrare un decennio che nel mondo viene considerato quello del benessere e dell’edonismo e che in Italia ci ha visto campioni del mondo di calcio nel 1982 e poi proiettati nella cosiddetta “Milano da bere” che ha trainato la nazione in quello che sembrava un periodo di gloria destinato a non finire mai.
Non parliamo poi del decennio precedente che, se pur caratterizzato dall’esasperata violenza degli “anni di piombo”, è stato ricordato come il periodo d’oro della rivolta e dell’affermazione giovanile.
Ecco, io sono nato nel 1975 e quindi ricordo pochissimo degli anni ’70 e, fondamentalmente, ho vissuto gli ’80 da ragazzino, quindi ancora troppo giovane per fare di quel decennio il mio periodo di riferimento e di formazione. Ecco perché sarebbe ora di dare il giusto risalto ai tanto vituperati anni ’90 (forse per troppo tempo snobbati in quanto ancora troppo recenti), che invece hanno cresciuto una generazione ancora realmente appassionata di musica, politica, sottoculture e stadio… l’ultima generazione cresciuta prima della schiavitù di internet e del cellulare.
Pare che, finalmente, anche in Italia ci si stia accorgendo di quel decennio, tanto che Sky ha proposto prima la serie ambientata durante il Mondiale di Italia ’90 “Un’estate fa” e ora quella dedicata alla nascita degli 883 “Hanno ucciso l’Uomo Ragno”, mentre Enrico Brizzi ha detto alle stampe “Due”, il sequel del romanzo cult per noi adolescenti di allora, vale a dire “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”, pubblicato nel 1994.
Quegli anni per me e per tanti della mia generazione sono stati il tempo delle prime vacanze con gli amici, delle prime esperienze sessuali, dei tanti concerti, del consolidarsi delle sottoculture e degli infiniti viaggi in trasferta al seguito di un gruppo ultras… Insomma della scoperta di sé e dello svilupparsi di passioni che ancora adesso, una volta raggiunta l’età della saggezza (si fa per dire…), portiamo nel cuore e ci hanno reso persone migliori.
Quindi, in conclusione, cosa resterà degli anni ’90? Ognuno guardi dentro di sé e dia la propria personale risposta. Vedrete che è molto più di quanto ci si possa aspettare.
Nato nel 1975 a Brescia, è cresciuto tra Bergamo e Milano prima di appendere il cappello a Verona. Ama il calcio, il wrestling, il golf ed il cricket. Oltre alle sottoculture un tempo giovanili.
Scrive per professione e fa il dj per passione.
Collabora con Il Primato Nazionale e Tuttowrestling. È autore del libro Vivere Casualmente.
Crede che non ci sia un domani ma è pronto ad essere smentito.