Ecofollie su quattro ruote
Da qualche settimana, i cittadini italiani sono venuti a conoscenza di un nuovo progetto europeo che avrebbe ad oggetto una direttiva sui veicoli fuori uso, tecnicamente non riparabili, con rottamazione imposta per legge.
I dati alla mano ci dicono che, più o meno, ogni anno, oltre sei milioni di veicoli in Europa raggiungono la fine del loro ciclo di vita e vengono trattati come rifiuti, demoliti e rottamati. L’errata gestione dello smaltimento genera importanti problemi ambientali e molti materiali non riescono ad essere riutilizzati.
L’industria manifatturiera automobilistica è tra i maggiori consumatori di materie prime primarie come acciaio, alluminio, rame e plastica. Sebbene i tassi di riciclaggio dei materiali provenienti dai veicoli fuori uso siano generalmente elevati, i rottami metallici prodotti sono di bassa qualità e vengono riciclate solo piccole quantità di plastica.
Detto ciò, la notizia che fa scalpore, suscitando non poca preoccupazione, è innanzitutto quella che riguarda la valutazione della propria auto e la valutazione sulla riparabilità del mezzo secondo tredici criteri, determinanti per la vita del mezzo.
La non riparabilità è stabilita se i componenti strutturali e di sicurezza mostrano difetti irreversibili, o richiedano la sostituzione di parti fondamentali. Oppure un veicolo non è economicamente riparabile se il suo valore di mercato è inferiore al costo delle riparazioni necessarie per ottenere un certificato di conformità nel Paese di immatricolazione. Attenzione a questo punto, il costo delle mie riparazioni potrebbe essere nettamente inferiore rispetto all’acquisto di una nuova vettura, ma qui entra il concetto di valore del mercato come determinante.
La proposta della Commissione, spettante l’approvazione del Parlamento e del Consiglio, preserva il diritto dei proprietari di scegliere il destino dei loro veicoli. Tuttavia, si assoggetta la possibilità che sia l’UE a determinare effettivamente quando un mezzo sia rivendibile o meno… Tutto questo ci porta a dire che il problema nasce al momento della vendita: difficoltà nella vendita tra privati e passaggi di proprietà. Chi mi conformerà la mia auto? Avrò modo di acquistare sul mercato auto usate a poco prezzo in base alle mie capacità e possibilità di spesa?
Queste misure sono progettate per prevenire frodi specifiche, come la vendita di veicoli fuori uso all’estero come auto usate, ma anche per controllare e monitorare il parco auto europeo. In Italia è considerato tra i più vecchi d’Europa. Ma, se la mia auto seppur datata funziona, perché dovrei cambiarla?
Ma questo succede già: con Area B a Milano, per esempio, dove se non si viaggia su auto “conformi” si viene profumatamente sanzionati.
Non possiedi un’auto hybrid e annessi? Il valore del tuo mezzo scenderà ulteriormente non appena pronuncerai la parola DIESEL. What a wonderful world…
Nel mio percorso studio ho approfondito e analizzato le grandi tematiche, attualissime, della povertà energetica e gli indicatori di Good Governance che regolano il buon andamento delle istituzioni.
Il mio motto: “Sapere Aude!”, ovvero abbi il coraggio di conoscere; o meglio ancora: abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza!