Helmut Duckadam, Re per una notte
“Meglio Re per una notte, che buffone per sempre” diceva il personaggio interpretato da Robert De Niro, nel sottovalutato “Re per una notte” di Martin Scorsese. E “Re per una notte” lo è stato veramente il portiere rumeno Helmut Duckadam, scomparso all’età di 65 anni dopo decenni di gravi problemi cardiaci e al sangue.
Eppure quella sera del 7 maggio 1986, allo Stadio Pizjuán di Siviglia, Duckadam, da perfetto carneade, è entrato per sempre nella leggenda e nella mitologia del calcio. Erano i tempi gloriosi della Coppa dei Campioni con la quale la mia generazione è cresciuta e quel giorno tutto sembrava scritto perché il Barcellona alzasse per la prima volta la “Coppa dalle grandi orecchie”. Di fronte aveva la solida compagine della Steaua Bucarest, la cui stella rispondeva al nome di Marius Lacatus, il quale in seguito proverà anche una sfortunata esperienza alla Fiorentina. In Romania eravamo quasi al canto del cigno del feroce regime comunista di Nicolae Ceausescu, quindi la Steaua venne seguita in terra spagnola solo da qualche membro del partito.
L’unico obiettivo dei rumeni è però quello di spezzare il gioco dei catalani e di portare la partita ai calci di rigore, missione perfettamente riuscita dopo 120 minuti di non gioco. Ed è allora che si prende la scena Duckadam: nonostante i suoi compagni sbaglino i due primi tiri dal dischetto, Helmut ne para quattro su quattro, portando, per la prima e unica volta, il trofeo in Romania.
Dal fisico imponente e dai tipici baffoni anni ’80, il suo nome diventa immediatamente sinonimo di para rigori, tanto che, a fine anno, arriva persino ottavo nella classifica del Pallone d’oro. Eppure quella serata di gloria sarà praticamente la sua ultima presenza su un campo di calcio. Per anni si sono rincorse le voci più disparate sulla sua improvvisa sparizione, compresa quella che Nicu, figlio di Ceausescu, gli avesse fatto spezzare le braccia per essersi rifiutato di donargli la Mercedes regalatagli dal Real Madrid per aver sconfitto i rivali di sempre del Barça. Nel 2007 però lo stesso Duckadam smentì questa versione, affermando che, nei mesi successivi alla finale, venne colpito da una rarissima malattia del sangue che lo ha perseguitato da lì in poi per tutta la vita.
Appena si è saputo della sua scomparsa, il Presidente della Romania Klaus Iohannis lo ha onorato postumo dell’Ordine Nazionale. Finalmente il Re per una notte è diventato Leggenda per l’eternità.
Nato nel 1975 a Brescia, è cresciuto tra Bergamo e Milano prima di appendere il cappello a Verona. Ama il calcio, il wrestling, il golf ed il cricket. Oltre alle sottoculture un tempo giovanili.
Scrive per professione e fa il dj per passione.
Collabora con Il Primato Nazionale e Tuttowrestling. È autore del libro Vivere Casualmente.
Crede che non ci sia un domani ma è pronto ad essere smentito.