I demoniaci spettri di Balenciaga
La casa di moda Balenciaga si è scusata pochi giorni fa dopo essere stata al centro di una campagna pubblicitaria a dir poco raccapricciante. Le fotografie divulgate, per la promozione della nuova linea di abbigliamento per bimbi, mostravano i piccoli modelli che coccolavano orsacchiotti vestiti con abbigliamento bondage, borsette di peluche legati e insanguinati tra grovigli di catene e lacci. Il tutto condito da una terrificante scenografia alla Rocky Horror Picture Show, celebre musical in cui la sodomia è esaltata e il macabro ne è il fil rouge della narrazione.
La campagna è stata rimossa dopo aver ricevuto, giustamente, grida di orrore e di decenza. Sì perché oltre alla immondizia pensata, immortalata e trasmessa, si apre un altro scenario: nelle foto si riprendeva un atto emanato della Corte Suprema degli Stati Uniti a seguito della decisione sul divieto della pornografia infantile nella pubblicità. Un atto sacrosanto che veniva così deriso in una campagna pubblicità del tutto fuorviante.
Le scuse del colosso multinazionale di cui Balenciaga fa parte servono ben poco, almeno l’indecenza non verrà trasmessa, ma le foto rimangono ben visibili. L’eco di follie perverse rimane ben udibile.
Perché succede questo? L’indifferenza più totale è la piaga sociale dei nostri giorni. Dove imperversa la schifezza la gente si scansa e non pulisce. Si macchia con quello stesso sporco piuttosto di essere la voce fuori dal coro. In un mondo plasmato sulla virtualità e sull’indecenze argomentative del web, lo scalpore fa accrescere followers, persone finte con cui non si condivide nulla nella realtà, ma ricondividono il pensiero pubblicato. Aumenta il capitale di certi azionisti LGBTQ. Ecco allora che una foto apparentemente discutibile, cela una serie infinita di significati nascosti: un bambino che andrebbe tutelato diventa portavoce a suo discapito di perversioni sadiche, satanismo e pedofilia. Ancora peggio è che tutto il mondo rimane a guardare tacendo.
La stessa fotografa Lotta Volkova, autrice del set fotografico in questione, è la creatrice di abominevoli volgarità e perversità, come bambini ritratti in riti satanici e pedopornografici. La campagna di Balenciaga è un chiaro invito alla sessualizzazione infantile, il meccanismo che si sta consolidando è proprio quello di accelerare i tempi e di giustificare comportamenti non corretti nei confronti dei più piccoli, evocare perversioni sessuali non vuol dire generare arte, ma solo dare ossigeno al fuoco, allargare quella voragine infernale che si sta sempre più aprendo.
La sicurezza dei bambini non può essere materia di satira, deve essere principio di massima considerazione e non è ammissibile ogni tentativo di normalizzare gli abusi sui minori di qualsiasi tipo essi siano. Non dovrebbero avere posto nella società pensieri malati e innaturali, ma soprattutto non è ammissibile che questo abbia ad oggetto ciò che procura quotidianamente estremo dolore a molte famiglie. Siamo uniti per la sicurezza dei bambini e lo dobbiamo proprio a loro, vittime silenziose e inconsapevoli di falsi idoli.
Nel mio percorso studio ho approfondito e analizzato le grandi tematiche, attualissime, della povertà energetica e gli indicatori di Good Governance che regolano il buon andamento delle istituzioni.
Il mio motto: “Sapere Aude!”, ovvero abbi il coraggio di conoscere; o meglio ancora: abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza!