Immaginate…
Immaginate il più odioso, vile, vigliacco degli attentati. Quello tra i più infami. Quello perpetrato nell’oscurità contro una intera famiglia, colpevole di convivere con un esponente di un partito opposto a quello del regime.
Immaginate che nell’attentato succeda la cosa più immonda. Che periscano due dei figli del missino da punire. Uno di 22 anni e l’altro di appena 8.
Immaginate il dolore di una madre che dovette inoltre sopportare illazioni e calunnie su di una fantomatica montatura inscenata per alimentare la “strategia della tensione”.
Immaginate inoltre miliardari a braccetto con personaggi della cultura e dello spettacolo offrire agli autori del massacro protezione e denari e brindare poi all’assoluzioni di alcuni di essi.
Immaginate che infine che dopo anni si fatichi a riconoscere l’enormità della tragedia, a richiedere giustizia e verità, alla possibilità di intitolare anche una semplice targa senza che qualche emulo vigliacco compia uno sfregio su di essa.
Ecco.
Se immaginate tutto questo e aprite gli occhi vi accorgerete che non è solo un brutto incubo, ma è quello che è successo in Italia negli ultimi 40 anni. Non solo a Primavalle, non solo a Roma, ma in tutto il paese.
Questo caldo sole di Aprile non ci tragga in inganno. Il vento gelido dell’ipocrisia e dell’ingiustizia spira ancora forte nelle redazione dei giornali come nelle università. Nelle aule dei tribunali e nelle scuole. Laddove un esercito di militanti professionisti detta ancora l’agenda di cosa sia giusto e cosa sbagliato.
Si riparta dall’estirpare questo cancro che avvelena la Nazione. E solo allora il fiore che porteremo su quelle tombe crescerà rigoglioso.