La strana idea tedesca di accoglienza
Sarà la sconfitta nei mondiali casalinghi del 2006 che brucia ancora o chissà quale altra motivazione ma è un dato di fatto che la polizia tedesca stia applicando un regime particolarmente rigido e discriminatorio nei confronti dei tifosi italiani al seguito della nazionale di calcio in questi Europei.
Tutto comincia a Dortmund, dove l’Italia calcistica esordisce contro l’Albania. Il clima prepartita è tranquillo ma nonostante ciò la polizia tedesca ferma 67 tifosi italiani che stavano camminando tranquillamente per il centro città presumendo che volessero scontrarsi con un non meglio identificato gruppo di ultras albanesi. Tutti i tifosi fermati vengono sottoposti alla procedura di arresto e condotti in cella, senza nemmeno conoscere le accuse. Costretti a perdersi la partita, per la quale avevano regolare biglietto d’ingresso, vengono rilasciati a notte fonda senza nessuna spiegazione da parte delle autorità.
Ma non si tratta di un episodio isolato. Pochi giorni più tardi un pullman di tifosi italiani in viaggio verso Lipsia per assistere alla sfida contro la Croazia viene bloccato al confine tra Italia e Germania dalle autorità tedesche. Anche stavolta fermo preventivo senza fornire nessuna specifica giustificazione in merito e divieto di entrare nel paese.
Il caso a questo punto diventa politico, con gli interventi dei deputati Alessandro Amorese (FdI) e Andrea Barabotti (Lega) che annunciano una interrogazione parlamentare e scrivono al ministro Tajani ed al presidente della Uefa.
La vicenda assume contorni ancora più grotteschi se si pensa alla facilità con la quale ogni anno decine di migliaia di immigrati clandestini attraversano irregolarmente i confini tedeschi. Probabilmente non sono stati oggetto di nessun fermo preventivo gli stupratori di Colonia o il terrorista afghano che ha accoltellato a morte un agente di polizia solo poche settimane fa.
Project manager in ambito informatico di professione e giornalista per diletto.
Amante dello sport, interessato alla politica, esperto di relazioni internazionali e conoscitore nello specifico del mondo russo.
Fondatore dell’associazione di volontariato ‘Vento dell’Est’ che si occupa di relazioni tra Italia e Federazione Russa nei settori della cultura, dell’informazione e della solidarietà.
In passato collaboratore del quotidiano online ‘Il Primato Nazionale’ e autore del libro ‘Curva Pistoia’.