La strana sfida tra Mbappé e Jean Raspail
Che il mese di Ramadan sia sacro per i fedeli musulmani è cosa ormai certa, tant’è che per celebrarne la conclusione si celebra una grande e attesissima festa come la “Id al-Fitr”, ossia la Festa dell’interruzione.
Eppure, ed è notizia di questi giorni nonostante il fatto sia avvenuto a marzo alla vigilia del suddetto mese di digiuno, il Ramadan ha creato notevole tensione coinvolgendo addirittura una federazione calcistica ed un fenomeno del pallone.
Non stiamo parlando del calcio iraniano, e nemmeno dell’Afghanistan del regime talebano: il luogo del misfatto è il centro tecnico federale di Clairefontaine- ad una cinquantina di km da Parigi- dove si allenano le squadre nazionali francesi, tra le quali la selezione Under 21 resasi protagonista di una minaccia di sciopero.
Il motivo è proprio il mese del digiuno- sì, il Ramadan- che, stando alle direttive della federcalcio transalpina, doveva essere evitato durante il ritiro a Clairefontaine, irritando i giovani calciatori di fede musulmana. Da qui la decisione di alcuni compagni di squadra che hanno minacciato di non allenarsi e, addirittura, di non giocare nemmeno creando una forte agitazione in seno alla Federcalcio parigina che ha chiesto aiuto a Mbappé, il fenomeno francese attaccante del Paris Saint Germain, che domina la Francia a suon di petrodollari ma che dovrà vedere la finale di Champions davanti alla TV per l’ennesima volta.
L’intervento di Mbappé pare abbia tranquillizzato momentaneamente le acque nella Federcalcio di Parigi, la stessa Parigi dove poco meno di tre anni fa moriva Jean Raspail, capace, decenni or sono, di anticipare drammaticamente le conseguenze dell’immigrazione selvaggia in Francia- e nel resto d’Europa- nel suo profetico libro “Il campo dei santi”, una Francia sempre più polveriera etnica, dove un gol di Mbappe potrebbe rivelarsi un pericoloso autogol.
Liutprando sono proprio io. Con un nickname così non posso che essere di Pavia, dove vivo e lavoro da diversi lustri. Sono appassionato di calcio, musica rock e metal, libri, birra e cibo. E ovviamente, può capitare che troviate il mio regale nome a firma di qualche pezzo qui e là su questa testata, per la quale mi onoro di scrivere da diverso tempo.