Skip to main content

L’abisso del pedofilo “normale”

| Iohanna |

Il pensatore polacco Leszek Kołakowski notò, 30 anni fa, che quasi tutti i tabù della nostra civiltà erano stati minati e aboliti, a eccezione dell’incesto e della pedofilia, grazie a un processo di normalizzazione. Secondo il politologo americano Joseph Overton, esiste una finestra concettuale e sociale all’interno della quale esistono idee considerate “accettabili” dalla società, tollerate anche da chi non le sostiene. Le idee al di fuori di essa sono considerate “estremiste” e non accettate nel dibattito pubblico. È una scala di percezioni, da un’idea impensabile a radicale, poi accettabile, poi popolare e, a quel punto, tradotta in pratica dalla politica. L’accettabile diventa quindi sensato, introdotto nei canali mainstream per diventare popolare, grazie a politiche pubbliche di promozione.

Prendiamo l’omosessualità: è facile vedere, oggi, come si è evoluta raggiungendo la posizione che occupa attualmente nelle politiche pubbliche. Un fatto noto accettato legalmente. C’è un tentativo, pur lento e nascosto, di legittimare la pedofilia? Ci sono indizi significativi che rafforzano il sospetto che molti stiano lavorando per aprire la strada all’accettazione generale della più aberrante delle perversioni. Oggi procedendo coerentemente con il metodo della finestra di Overton è in corso un tentativo di presentare la pedofilia come “innocua”, ma il percorso parte da molto prima. Nel 1977, i più influenti intellettuali “post moderni” francesi – da Michel Foucault a Jean-Paul Sartre – indirizzarono una petizione al Parlamento francese chiedendo la cancellazione della legge sull’età del consenso per consentire relazioni omosessuali con adolescenti. Non si parlava di pedofilia, ma di amore libero. Dal 1978, la North American Man and Boy Love Association sostiene negli USA la depenalizzazione della pedofilia omosessuale. Si ritiene che il limite di età dovrebbe essere abolito. Negli anni 2000 in Olanda è stato fondato un partito politico con l’obiettivo principale di abbassare il limite di età per le relazioni in modo che adulti e bambini potessero “liberamente” impegnarsi in rapporti sessuali. Quando siamo consapevoli di tale background, non sorprende la direzione attuale, ancora una volta sostenuta dal politically correct e dal mezzo di massa per eccellenza: la TV.

La teoria di Overton opera a fasi. Ogni fase ha una sua stretta correlazione che porta alla normalizzazione del concetto. Immaginiamoci l’attuale percorso disegnato sulla questione attuale, cioè la normalizzazione della pedofilia. Prima fase: discussioni. All’inizio il tema della pedofilia non è accettabile ed è disgustoso. Discuterne sembra assurdo, ma se ne sta parlando. Seconda fase: perché no? Dal radicale al possibile. Le persone iniziano a discuterne. Per parlarne serve un nuovo nome: amore senza età. Allo stesso tempo con le parole troveranno “prove” quando il reato sarà legittimato. Come, ad esempio, nella storia degli antichi greci e romani dove i rapporti sessuali tra adulti e bambini erano noti, ma Grecia e Roma sono la base della cultura occidentale. Chi siamo noi per criminalizzarla? Terza fase: muoversi verso il razionale. Le cose strane e assurde stanno diventando razionali. Se ne parla e c’è chi prende le difese di quel fattaccio. Quarta fase: divulgazione. Per renderlo popolare servono esempi, personaggi storici e mitologici e possibilmente con personaggi moderni. Pensiamo a Pasolini. L’idea penetra in TV, personaggi famosi che per tutta la vita lo sono stati nascosti o che hanno avuto relazioni con minori nel personaggio televisivo. Questo argomento è stato trasferito dal razionale al popolare. Quinta fase: legalizzazione. Iniziano a preparare una base legislativa. Pubblicano test sociali per confermare un’alta percentuale di sostenitori della pedofilia. La società accetta l’idea.

La prossima generazione potrebbe anche non sapere che era assurdo e anormale, ciò che è trasmesso in una serie tv è normalizzato nel quotidiano. Oggi è in corso un tentativo di presentare la pedofilia come “innocua”, per abituarci a considerare gli impulsi pedofili come normali e ammissibili. Come? Adducendo che la relazione era consenziente, senza alcuna violenza psicologica, in modo da rendere più difficoltosa la dimostrazione di reato di pedofilia. Tutti i processi d’ipersessualizzazione precoce che vengono impartiti fin da piccoli, tabooteche e giochi per grandi in mano ai più piccoli portano a questo. Se non rispondiamo in modo appropriato, finiremo come una folla di mostri che non presta attenzione a nessun confine e crede che tutto sia possibile e permesso.

Pensiero Verticale Podcast

Zambracca Podcast

Sostieni Pensiero Verticale