Le radici giudaico-cristiane dell’Europa (che non esistono)
Si sente spesso parlare di radici giudaico-cristiane dell’Europa. Un’espressione propagandata da molti come motivo identitario, ma propriamente erronea e contraddittoria. Il “giudeo-cristianesimo” fa riferimento in senso stretto ai “cristiani nati ebrei, i quali, non considerando abrogata la Legge cerimoniale dell’Antico Testamento, volevano ricalcare il Cristianesimo sul giudaismo, chiedendo ai popoli di affiliarsi – tramite la circoncisione e altre osservanze della Legge cerimoniale – alla nazione ebraica” (1). Dunque, una convinzione religiosa ancorata all’Antica Alleanza e – in opposizione all’universalità del Cristianesimo – caratterizzata da un particolarismo razzista che vedeva nei convertiti dal paganesimo (gli europei) dei cristiani di seconda serie. Rispetto a quello che si vuole far credere, il Cristianesimo non è una “forma” di giudaismo, bensì il suo compimento (2), che con la Nuova Alleanza attraverso il sacrificio e la resurrezione di Gesù Cristo ha perfezionato – sostituendola – l’Antica.
Oggi si cerca invece di tirare in ballo la contraddizione giudaico-cristiana nell’ambito dell’opera di negazione delle differenze, in qualsiasi campo, ritenuta indispensabile per far diventare l’Europa tutt’uno con il mondo dell’Antico Testamento (che include ovviamente anche l’islamismo) (3). Non si potrà mai, però, negare la storia europea, e con essa la sua identità: quella culturalmente ellenica e politicamente romana in cui lo stesso Cristianesimo si è affermato. La religione che con i suoi luoghi sacri, le sue tradizioni, le sue feste e la sua iconografia ancora avvolte dai riflessi pagani rappresenta il collante da un lato all’altro del Vecchio Continente, in un tratto d’unione indissolubile tra la Grecia e l’Irlanda, tra Lisbona e Mosca. Se è quindi sacrosanto parlare di radici cristiane dell’Europa, è del tutto ingiustificato definire tali radici “giudaico-cristiane”. Sostenere questa contraddizione significa tradire e uccidere il Cristianesimo, ovvero l’elemento fondamentale dell’identità europea, il fattore più alto che ha ispirato il genio di scultori, pittori, architetti che nel corso dei secoli hanno riempito di bellezza le nostre città. D’altronde, come potremmo immaginare la nostra terra senza i suoi campanili, le sue cattedrali, i suoi dipinti? Che cosa sarebbe Roma senza piazza San Pietro e il colonnato che abbraccia idealmente i suoi fedeli, o Firenze senza la magnificenza del suo duomo e del campanile di Giotto?
(1) Don Curzio Nitoglia, Il giudeo-cristianesimo e le radici d’Europa, sì’ sì no no, 15 Novembre 2007, in ariannaeditrice.it,18/01/2008
(2) chiesaepostconcilio.blogspot.com, Un po’ di chiarezza sull’ “Alleanza mai revocata”, 3 dicembre 2013
(3) Ida Magli, La falsità delle radici giudaico-cristiane, ItalianiLiberi, 5 Giugno 2003, in forum.termometropolitico.it
Nato, cresciuto, vivente in Italia. Coniugando idee e scrittura. Il politicamente corretto non abita qui.