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Lo Stato terrorista

| Redazione |

Questo articolo è ideato e composto da Beorn

L’Assemblea parlamentare della NATO ha dichiarato la Russia, “Stato terrorista”. Non la Russia in senso assoluto, ovviamente, ma la Russia guidata dall’attuale establishment. Facciamo un passo indietro. La NATO è un’organizzazione intergovernativa, ufficialmente senza un capo, la quale ha lo scopo di difendere i confini dei Paesi membri dell’Alleanza. Nasce quindi dopo l’ultimo conflitto mondiale con un mero scopo difensivo, sicuramente nell’ottica di stabilizzare le aree più colpite da esso, senza intenti a sua volta belligeranti. Nel corso degli anni però si è reso palese come questa organizzazione non sia un’Alleanza in cui tutti sono ugualmente pari, ma dove i membri sono tutti alleati in funzione della praticità e dei desiderata americani. Questo vuol dire che le decisioni prese in tale sede siano ben lungi da ogni lontano concetto di imparzialità, in quanto sono gli USA a dettare l’agenda e gli altri votano in funzione di ciò che lo zio Sam preferisce. Prova ne è, per l’appunto, la risoluzione NATO che identifica la Federazione Russa quale Stato Terrorista in quanto “minaccia per la stabilità euro-atlantica”. Sorge però una curiosità: e se qualcuno all’interno della NATO proponesse una risoluzione NATO che definisse gli USA Stato terrorista? Domanda fuori luogo, in quanto, nella realtà, nessuno oserebbe sfidare tanto apertamente gli Stati Uniti, peraltro “a casa loro”.


Facendo una rapida ricerca online, guardando tra le guerre che hanno vista coinvolta la Russia, Wikipedia ci restituisce una piccola pagina in cui si elencano in realtà per la maggior parte battaglie, alcune delle quali parte di guerre subite della Russia (nella forma politica di Regno o Impero). In due occasioni, prima del conflitto ucraino, la Russia è stata la parte attrice: Guerra di Livonia avvenuta nella seconda metà del XVI secolo con lo scopo di stabilire il predominio sul Mar Baltico, e finita in modo tragicomico: tragico perché la Russia fu battuta, comico perché fu sconfitta per timore di Ivan IV di proseguire quando invece le forze nemiche erano allo stremo e probabilmente avrebbero ceduto; Guerra russo-giapponese (1904-1905): in questa occasione l’Impero Russo puntava a prendere il controllo della Penisola coreana e della Manciuria, anche questa volta la Russia (per semplificare), pur con i favori della situazione potendo contare su un esercito molto più grande e meglio armato di quello nemico accettò un trattato di pace perdendo anche delle terre. Escluse queste due guerre ed esclusi i conflitti precedenti al Regno Russo, la Russia come nazione non ha mai scatenato veri e proprio conflitti, fino alla guerra in Ucraina.

Facendo la medesima ricerca dedicata alle guerre che vedono coinvolti gli USA, sorvolando sui conflitti del XVIII e XIX secolo, tutti collegati a conflitti di territorialità o per l’indipendenza dall’Impero Inglese, vediamo che: fino allo scoppio della prima guerra mondiale gli USA sono stati la parte attrice nei conflitti che li hanno visti coinvolti in quanto occupanti di altri Stati; e superati due conflitti mondiali non è possibile elencare in questa sede le guerre che hanno visti coinvolti gli americani quali parte offensiva. Tutto quanto precedente descritto, seve ad avvalorare la domanda inziale e dà anzi un quadro del perché, forse, lo Stato Terrorista non sia o non sia solo la Russia, forse proprio queste risoluzioni dovrebbero muovere gli animi dei governanti per sovvertire i posizionamenti internazionali proprio nella logica di ristabilire un equilibrio e una parità soprattutto nelle scelte che vedono coinvolti popoli probabilmente non del tutto allineati con i diktat dello storico partner nordamericano.

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