Milano, 4 dicembre: uniti contro la guerra
Domenica 4 dicembre è una data che promette di essere ricordata. Per il ritorno in piazza in quanto tale. Per una intera area che si ricompatta nel segno della (inedita) battaglia contro una guerra stupida e insensata. Per dare finalmente voce e rappresentanza a quella larghissima fetta di italiani per nulla convinti della bontà e delle ragioni che hanno spinto anche il Governo Meloni, da poco insediatosi, a sostenere a suon di armi e finanziamenti la più grande opera di autolesionismo economico e sociale degli ultimi decenni (molteplici i precedenti, del resto, ma siamo stati capaci di superarci anche in questo frangente).
Una grande mobilitazione di popolo che andrà in scena a Milano, città delle avanguardie e del cambiamento, non certo per scimmiottare le nenie patetiche di un pacifismo ipocrita rappresentato per decenni da tutto un mondo progressista che oggi, dagli attici delle grandi metropoli ai salotti buoni dell’intellighenzia che pensa e che conta, strombazza forsennati slogan a favore dei bombardamenti NATO spacciati per la “gloriosa resistenza ucraina”. Un messaggio politico, quello che sfilerà sotto le insegne del neonato Coordinamento “Uniti contro la guerra”, innanzitutto rivolto alla ragione e al buon senso, gli stessi elementi che dovrebbero fugare ogni dubbio circa l’utilità del conflitto in corso; gli stessi elementi di cui un governo a difesa (ma seriamente!) degli interessi nazionali dovrebbe servirsi per cercare di fermare l’incedente crisi economica che da mesi paralizza il sistema produttivo italiano costringendolo a demandare la definitiva ripresa post-Covid a tempi ignoti. Un percorso di ripresa che non potrà prescindere da una pronta eliminazione delle sanzioni comminate dai partners alla Russia e dallo stop, almeno da parte italiana, all’invio di armamenti all’Ucraina, recentemente confermato dal Parlamento e sottoscritto lestamente dalla destra di governo.
Un movimento multiforme, eterogeneo, composto da sigle e movimenti distinti ma uniti dal solo intento condivisibile da cittadini davvero responsabili: quello di fermare la guerra (e la sua sempre potenziale escalation) e ritornare da italiani al centro delle dinamiche internazionali come indispensabili mediatori tra le parti in conflitto. Nascerà in piazza, potrà proseguire in futuro ovunque vi sarà bisogno di riaffermare con forza le ragioni di una civiltà, quella europea, non più immaginabile come mero campo di battaglia di interessi lontani. Non solo per via di un oceano.
Pensiero Verticale è un progetto editoriale esclusivamente telematico dedicato all’approfondimento culturale, all’attualità politica, all’analisi delle dinamiche che muovono confusamente la contemporaneità.