Nardella, un eroe (fin troppo) comune
Gli attivisti di Ultima Generazione tornano a Firenze dove, per dare il loro contributo alla lotta contro il cambiamento climatico, hanno pensato bene di imbrattare la facciata di Palazzo Vecchio. Il palazzo, storico e bellissimo, è anche la sede del Comune gigliato, e venerdì scorso, mentre un eroico militante ambientalista versava vernice arancione (lavabile) sul suo muro anteriore, il sindaco Dario Nardella si trovava a poche decine di metri dal misfatto, intento a girare un video promozionale sulla città.
Un, due, tre e il sindaco – con un tempismo al limite del sospetto – si accorge dell’azione dell’indomito ambientalista precipitandosi di scatto verso Palazzo Vecchio. Qui bracca il giovane malvestito e lo richiama all’ordine con un ripetuto “che cazzo fai?” cercando di allontanarlo. Quasi in ginocchio davanti al Palazzo, Nardella sembra un uomo distrutto. Ma non è questo il giorno per disperarsi, per lui. In una situazione che più favorevole per i fotografi non si può, ecco il sindaco al lavoro come un operaio qualsiasi, a farsi in quattro per togliere i segni dello stupido gesto di qualcuno che, appunto, “non sa che cazzo fa”.
Bravo Nardella. È stato talmente tempestivo che qualcuno ha pensato che fosse tutta una messinscena per fare bella figura. Certo è che a pensar male si fa peccato, ma anche che quegli stronzi che vanno in giro a imbrattare le città e a bloccare le strade appartengono alla sua stessa area politica. Quelli che l’uomo deve salvare il pianeta, che le case devono essere “green” e le automobili a combustione fossile devono sparire. E se non puoi ristrutturare casa o cambiare auto sono fatti tuoi.
Già in passato il sindaco di Firenze tentò di far proprie certe istanze pseudo ambientaliste manifestando (scioperando) con Fridays For Future. Risultato: le critiche degli attivisti per la scarsa dedizione alla causa. Ora si sarà forse accorto che difendere i parassiti, alla fine, non conviene mai. Bella figura plurimmortalata compresa.
Nato, cresciuto, vivente in Italia. Coniugando idee e scrittura. Il politicamente corretto non abita qui.