Nel mondo dell’allevamento etico. Presentazione a Torino
“Siamo ciò che mangiamo”, sosteneva il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach e, prima di lui, Ippocrate enunciava così: “Fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo“. Era già chiaro di come l’alimentazione potesse influire sulla nostra salute. Il cibo è il nostro “carburante”, se lo scegliamo “buono” con cura e attenzione in ottica salutista, avremo effetti benefici, viceversa se optiamo per il cibo spazzatura, rischiamo di compromettere la nostra salute. È necessario quindi informarci sulla provenienza dei prodotti che acquistiamo e consumiamo ed è altrettanto importante cominciare a rivolgere le coscienze di noi consumatori al trattamento degli animali che scegliamo di mangiare, indirizzando l’attenzione su scelte di tipo etico, prendendo in considerazione gli allevamenti che si preoccupano della qualità di vita e del rispetto dell’animale che arriverà sulla nostra tavola e dell’ambiente che li ospita.
ALLEVAMENTO ETICO DAL PUNTO DI VISTA DELLA VITA
Se scegliamo il consumo di carne, è auspicabile esso sia consapevole e nel rispetto degli animali i quali in quanto esseri viventi devono poter vivere una vita dignitosa. I maltrattamenti, le condizioni di stress alle quali vengono sottoposti gli animali negli allevamenti intensivi non solo è criminoso contro la vita animale, ma comporta ripercussioni anche sui consumatori che ingeriscono carni alterate da antibiotici e che hanno vissuto nel terrore. Lo sviluppo del concetto di allevamento intensivo è direttamente proporzionale al sistema sociale umano in quanto nell’era moderna l’uomo vive distante e sempre più slegato dai ritmi naturali e dal suo ciclo biologico. Come gli animali negli allevamenti intensivi sono relegati in spazi inadeguati, sottoposti alla frenesia della crescita forzata tramite l’utilizzo di antibiotici e nutrimento spazzatura, per incrementare il guadagno secondo il modello capitalista, così anche l’uomo è sottoposto alla pressione di questo tipo di società che ne sia o meno consapevole. Scegliendo carni di quel tipo avvalliamo un modello anti naturale e anti etico favorendo e incrementando questo modello negativo sia per l’uomo, che consumerà carne di bassa qualità, sia per l’animale posto fuori dal suo contesto originario.
ALLEVAMENTO ETICO SUL PIANO DELL’INQUINAMENTO: FAKE NEWS E ALLARMISMO FUORI CONTROLLO
La propaganda allarmista degli ultimi anni punta sempre più il dito sugli allevamenti come una delle cause primarie di emissioni di gas serra che contribuirebbero all’espansione della cosiddetta crisi climatica. Torniamo al concetto della vita che vede l’essere umano partecipe al ciclo naturale né più né meno. L’uomo infatti ha sempre vissuto a contatto con madre natura in tutte le sue forme ed è sempre stato messo nella condizione di vivere collaborando con essa potendo usufruire delle sue risorse come ogni altro essere vivente. Usufruire, non sfruttare scelleratamente auto proclamandosi padrone indiscusso del pianeta, ergendosi a essere dominante a discapito di tutti gli altri per un proprio benessere materiale. Va da sé che un allevamento di matrice intensiva come causa, avrà degli effetti di inquinamento maggiori per impiego di trasporti, materiali e risorse volti tutti al fattore guadagno rispetto a uno etico. Questo però non può essere il punto cardine per fare volgere determinate correnti di pensiero e ideologie del terrore odierne al proclamare il consumo di carne inquinante come il male assoluto, indirizzandoci verso il consumo di carni coltivate e altri tipi di alimenti non idonei ai popoli europei, oggi inebetiti dinanzi ai diktat delle élite di potere che scelgono per noi cosa-quando-come nutrirci. Esistono scelte differenti per tornare quanto più possibile a ristabilire un ordine naturale delle cose, oltre al non consumare carne come scelta personale, che resta una scelta individuale. I bovini, per esempio, hanno un legame antico e profondo con l’essere umano già dall’era del Paleolitico.
Consumiamo carne fin dalla preistoria, come può essere una delle cause primarie di un’odierna crisi climatica?
Queste le tematiche che affronteremo nella serata di venerdì 29 settembre presso la sede di Scvtvm a Torino. Una serata che inizierà con un aperitivo e presentazione delle attività de il Bosco Sacro in collaborazione con l’Associazione I Lupi danno la Zampa, in seguito verrà proiettato un mini documentario creato dai nostri volontari dove entreremo a contatto con un allevatore etico che ci introdurrà in questo mondo spiegandoci come funzioni realmente. Nel corso della serata ci sarà la possibilità di raccogliere fondi a offerta libera per sostenere i progetti futuri dell’Associazione.
Sara Beati, Archetipo: Strega.
Nata a Torino, patria della Magia. Capricorno, ascendente Bilancia: guerra tra un interiore ostinato e oscuro e una personalità creativa ed equilibrata. Appassionata di letteratura e filosofia, studio discipline esoteriche per cercare un senso alla vita. Lavoro come Tarologa e consulente privata, se sommiamo la passione per la scrittura troviamo il perfetto connubio alchemico per l’avventura in Pensiero Verticale: sviscerare dal punto di vista spirituale l’essere umano. La verità: avrei dovuto studiare psicologia, ma ho impersonato il paziente.