Pensare bene, operare bene
Cultura e professione, o più esattamente esercizio della professione: quale rapporto esiste? Cos’è intanto la cultura? Un buon punto di partenza può essere la definizione di Antonio Gramsci, secondo il quale la cultura è “esercizio di pensiero, acquisto di idee generali, abitudine a connettere cause ed effetti, un pensar bene qualunque cosa si pensi e quindi un operare bene qualunque cosa i faccia”. Cultura è quindi un esercizio di pensiero. Potremmo dire che è una sorte di ginnastica della mente, e così come gli esercizi ginnici, intesi come qualcosa di diverso dai movimenti che facciamo abitualmente, sono essenziali per una buona salute del corpo, l’esercizio mentale, diverso dai procedimenti mentali che poniamo in essere per le nostre attività abitudinarie, è essenziale per una buona salute della mente.
La cultura è anche acquisto di idee generali. Lo studio, la ricerca e quindi l’acquisto di idee generali è spesso considerato se non una perdita di tempo, qualcosa che serve solo come ginnastica mentale, senza utilità pratica. Non è così e per convincersene basta pensare alla ricerca di base ed alla ricerca applicata. La ricerca pura, che sembra priva di interesse pratico è la base per la ricerca applicata. Il passo ulteriore, e fondamentale, è l’abitudine a connettere cause ed effetti. In qualunque branca della scienza, in qualunque forma di esercizio della professione è impossibile ottenere risultati concreti se non si riesce a distinguere cause ed effetti, peggio ancora se questi vengono confusi o rovesciati. Non è un procedimento mentale facile: i fatti della vita si presentano assai spesso complessi ed interagenti, che non è agevole distinguere le cause dagli effetti, ma si tratta di una ricerca necessaria se si vuole svolgere un ragionamento logico e coerente, condizione essenziale per individuare la soluzione delle problematiche che la vita, e in specie la vita professionale, ci sottopone. Per questo bisogna abituarsi a sviluppare ogni argomento su base logica, partendo dalle premesse per giungere a conclusioni soddisfacenti.
Pensare bene qualsiasi cosa si pensi, ecco ciò a cui tendere. Ed il risultato finale sarà quello che dovrebbe essere lo scopo e l’ambizione di ogni uomo, soprattutto di ogni professionista e cioè un operare bene qualunque cosa si faccia. E, concludendo, ancora Antonio Gramsci completa e definisce quanto esposto sin qui: “la cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, è conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti, i propri doveri.”
Classe 1985, milanese di nascita e di crescita (il cognome, del resto, lo testimonia), spendo la vita in occupazioni perfettamente inutili e passioni meravigliosamente crudeli, di quelle, per intenderci, “che non ti portano da nessuna parte”. Appassionato studioso di storia, unica scienza capace di leggere il presente e predire il futuro, ha narrato le vite di grandi figure del passato accarezzate dal vento della pazzia attraverso il podcast La Festa dei Folli (che proseguirà). Per Pensiero Verticale, oltre che del coordinamento generale del progetto, cura i programmi web-radio I podcast di Pensiero Verticale e Zambracca.