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Per Norma. A 80 anni dal suo martirio

«Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio, 5 ottobre 1943 – Villa Surani (Istria)»

E’ con queste parole che nel 2005 l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel 2005 conferì la Medaglia d’Oro al Valor Civile a Norma Cossetto, giovane studentessa universitaria istriana che nella notte tra il 4 ed il 5 ottobre 1943, nell’Istria “liberata” da quelli che qualcuno definisce ancora “la parte giusta della Storia”, fu seviziata e violentata in gruppo. La sua “colpa”? Non aver rinnegato la propria fede di Italiana e di Fascista, rifiutandosi di collaborare con gli occupanti slavi.

Perché la collaborazione di Norma Cossetto con le bande di Tito avrebbe fatto molto comodo a questi ultimi: in quanto figlia del Podestà di Visinada Giuseppe Cossetto, era ritenuta a conoscenza delle dinamiche interne al ricostituendo Fascismo Repubblicano ed ai movimenti delle truppe tedesche direzionate verso l’Istria nell’ambito dell’Operazione “Nubifragio”.

Norma Cossetto disse NO. Ma quella risposta ai suoi aguzzini, era anzitutto un SI: alla Patria, al Fascismo, ai suo connazionali. Alla sua Terra, quell’Istria sulla quale lei stava scrivendo una tesi di laurea sulle caratterizzazioni minerarie che la connotavano come “terra rossa” (dal colore della bauxite).

Il destino volle che la sua Istria si colorasse di un altro rosso, quello del Sangue suo e di altre migliaia di nostri connazionali martirizzati nella foibe e nei campi di concentramento jugoslavi.

Quel giuramento, che le nostre Comunità, unite insieme ad altre realtà associative e culturali, rinnoveranno in questi giorni aderendo alla manifestazione patriottica “Una Rosa per Norma”.

A noi oggi una consegna, quella della sorella Licia Cossetto: “Non sta a noi il perdono, ma il ricordo”.

Quel fiore e quel giuramento germogliano ancora. Grazie Norma Cossetto. 

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