Scoppole, Meloni e tanti, tanti cetrioli
La vittoria di Giorgia Meloni alla tornata elettorale dell’ultima domenica ha provocato, sta provocando e- non c’è nemmeno da scommetterci – provocherà infiniti bruciori di stomaco in quella particolarissima galassia politica delle sinistra nostrana.
Chiunque di noi avrà avuto modo di leggere i classici sfoghi di chi, armato di passaporto e democrazia, si dice pronto a salpare verso luoghi non meglio precisati salvo poi rimanere comodo comodo a casa (o in un attico). Bisogna dire che c’è anche chi non ha perso tempo e si è subito dato da fare: stiamo parlando degli irreprensibili studenti del Collettivo Politico Manzoni, che hanno deciso di occupare l’omonimo liceo classico di Milano una manciata di ore dopo la vittoria elettorale di Fratelli d’Italia.
Nella supercazzola resa pubblica dagli impavidi studenti del noto istituto milanese si narra di un’occupazione non per saltare le lezioni- ma ci mancherebbe altro, suvvia – “bensì contro la salita al potere di un governo fascista”. Quale governo, di grazia? Un gruppo di partiti, nemmeno poi così tanto coalizzati tra loro, ancora lungi (o forse sì, chissà!) dall’aver anche solo ipotizzato la squadra di ministri che lo andrà a comporre? Che dovrà prepararsi ai passaggi parlamentari necessari all’ottenimento della fiducia (scontata) e con un Mattarella nei cui occhi di ghiaccio ancora divampa come una minaccia il precedente di un ministro designato (Savona, ndr) e poi rimbalzato perchè troppo “euroscettico”?
Proprio non va giù questo spumeggiante exploit azzurro-nero-verde, e questa occupazione tutta acne giovanile e democrazia a senso unico ne è la degna rappresentazione: poco importa se la scuola è iniziata da due settimane e migliaia di cattedre sono scoperte. Ancora meno importa se per mesi sei stato chiuso in casa e sei dovuto andare a scuola mascherato, perchè tanto i tuoi “diritti” li difendevano i sindacati e le associazioni che combattono l’apartheid (in Italia!) e una pandemia con…i banchi a rotelle!
Non sappiamo come si evolverà questa occupazione; in teoria dovrebbero andarsene martedì sera ma tutto si deciderà in una sentitissima assemblea interna dei cui sviluppi presenti e futuri vi terremo senz’altro aggiornati, cari followers. Lo show dopo lo shock, intanto, ha avuto ufficialmente inizio. Le danze le aveva aperte, dobbiamo pur dirlo, la più tenebrosa e orripilante campagna elettorale di sempre. Ma, come ormai si sa, il fascino irresistibile di coprirsi di ridicolo pare non conoscere limiti. Almeno a sinistra.
Liutprando sono proprio io. Con un nickname così non posso che essere di Pavia, dove vivo e lavoro da diversi lustri. Sono appassionato di calcio, musica rock e metal, libri, birra e cibo. E ovviamente, può capitare che troviate il mio regale nome a firma di qualche pezzo qui e là su questa testata, per la quale mi onoro di scrivere da diverso tempo.