Strade della memoria. Una conferenza a Legnano
Cesare Battisti, l’Isonzo, il Piave; luoghi e personaggi della Grande Guerra che al giorno d’oggi pochi ricordano, se non in occasione delle celebrazioni ufficiali indette dalla televisione che non autenticamente vissute a livello popolare. Medaglie d’oro protagoniste di imprese memorabili, città e paesi divenuti fondamentali nella storia d’Italia, che hanno poi dato il nome alla toponomastica della maggior parte delle città. Una cancel culture silenziosa, attuata attraverso la progressiva scomparsa dai libri di scuola della narrazione della Grande Guerra; favorita dalla perdita di interesse delle generazioni più giovani verso la storia, pervasa di odio e rancore verso chi crede ancora in quei valori che animavano un secolo fa gli eroi del Piave: Dio, Patria, Famiglia. La risposta del ribelle, viene da domandarsi, quale deve essere? Cosa può l’uomo contro la macchina? Ricordare, sensibilizzare, diffondere sono le armi del rivoluzionario moderno; una battaglia culturale e ideale che deve essere portata avanti tramite le moltissime testimonianze lasciate da chi ci ha preceduto. Ecco quindi che le vie delle nostre città possono così costituire un punto di partenza per ricordare le storie e i luoghi dove migliaia di ragazzi hanno donato i migliori anni della loro giovinezza a una causa che li trascendeva. Gli ormai famosi ragazzi del 99’, tra cui il prode Legnanese Carlo Erri, partiti bambini e diventati uomini nel fango delle trincee, sono solo un piccolo tassello di quel popolo in armi che ha conquistato la libertà lottando contro un avversario superiore in termini di armi e numeri.
Come non ricordare gli irredentisti, rappresentati egregiamente dalla triade Filzi-Chiesa-Battisti, che dopo aver combattuto nelle piazze e in prima linea contro l’invasione della loro terra, hanno dato la vita, venendo fucilati e tacciati di tradimento. Via Ragazzi del 99’, Via Fabio Filzi, Via Carlo Erri sono vie presenti in molte città italiane, insieme a le più famose Via Isonzo, Via Carso, Via Gorizia. Isonzo tomba di molti prodi, tra cui una delle tre medaglie d’oro legnanesi, Aurelio Robino, che nel 1917 a Grazigna perde la vita guidando i suoi all’assalto, gridando il nome d’Italia. Il nome di Robino, insieme a quello di decine di altri decorati, si può facilmente trovare per le strade, alzando la testa e leggendo la targhetta posta all’inizio della strada. Ma in quanti, oggi, lo fanno? In quanti osservano e si fanno domande sul chi sia questo o quello che dà addirittura il nome a una via? Riscoprire la bellezza della curiosità, il sapersi ancora meravigliare, la necessità storica, oggi più che mai, di conoscenze solide in un mondo di liquidi indistinti. E su tutto, cuore e mente sempre rivolti agli Esempi di una storia che parte da molto lontano.
Pensiero Verticale è un progetto editoriale esclusivamente telematico dedicato all’approfondimento culturale, all’attualità politica, all’analisi delle dinamiche che muovono confusamente la contemporaneità.