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The Donald, il wrestling e l’America profonda

A noi italiani può sembrare molto strano che le elezioni presidenziali statunitensi si possano anche giocare sul terreno del wrestling, ma in realtà il rapporto tra la politica e il celebre sport spettacolo va avanti da decenni negli States, per ciò non deve affatto stupire che alla convention repubblicana abbiano fato il giro del mondo le immagini dell’endorsement di Hulk Hogan a Donald Trump, che tra l’altro fa parte della Hall of Fame della WWE, vale a dire la principale organizzazione mondiale di wrestling.

…VAL BENE UNA CARRIERA

Come casi più eclatanti in tutto il mondo doveroso segnalare Jesse “The Body” Ventura, nel 1991 sindaco di Brooklyn Park e nel 1999 Governatore del Minnesota, Antonio Inoki che sedeva nel Senato giapponese, Kane sindaco di Knox County e Arnold Schwarzenegger (che ricordiamo essere anch’esso un WWE Hall of Famer) Governatore della California nel 2003. Tutto questo ci porta all’inevitabile conclusione che ciò che a noi pare assurdo (vale a dire che il wrestling sia un fenomenale veicolo per una carriera politica), negli USA non lo è affatto. Consideriamo che è stato eletto anche un modesto attore di western come Ronald Reagan in passato, quindi non è davvero il caso di stupirsi di nulla.

L'”INIZIAZIONE” DI TRUMP

La vera sublimazione dell’essenza del rapporto tra Trump e il wrestling avvenne l’1 aprile 2007 durante “WrestleMania 23”, nella celeberrima “Battle of Billionaires”. Vince McMahon, all’epoca proprietario della WWE, e Donald Trump inscenarono la classica rivalità tra uomini molto ricchi, che rivaleggiavano su chi fosse più potente. La questione andava risolta con un match nel quale il perdente avrebbe avuto la testa rasata (si è sempre infatti giocato molto sulla chioma di Trump): Trump si fece rappresentare dal lottatore Bobby Lashley, mentre McMahon da Umaga e come arbitro Stone Cold Steve Austin. Lashley vince, Stone Cold rasa i capelli di Vince, salvo poi, birra in mano, colpire Donald. Tutti felici, ricchi e contenti!

Vi sembra tutto paradossale e grottesco? Certamente. Ma ricordatevi che nel profetico film “Idiocracy”, risalente al 2006, il Presidente degli Stati Uniti era proprio un wrestler!

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