“Una nuova consapevolezza per un futuro comune”
Abbiamo intervistato Marco Lupo, socio fondatore dell’associazione GREX Milano, attiva nelle passate mobilitazioni contro le restrizioni anti Covid varate sotto i governi Conte e Draghi e ora contro l’invio di armi a Kiev nella guerra contro la Russia
Conosciamoci meglio. Come nasce e quali sono le ragioni d’essere, politiche e culturali, di GREX Milano?
Grex (associato a Luporum significa “Branco di Lupi) nasce durante il periodo delle recenti manifestazioni “No Green Pass”. Un gruppo di genitori con figli che frequentano la stessa scuola media condividono la medesima rabbia per il trattamento discriminatorio subito solamente per aver esercitato una libera scelta, ovviamente differente da quella imposta a livello governativo. Successivamente, in quei torridi pomeriggi estivi, percorrendo in lungo e in largo le strade del centro città, si sono uniti a noi vecchi e nuovi amici. Ci siamo ritrovati a condividere serate nascosti come clandestini nel seminterrato di un locale gestito da persone coraggiose, sentendoci come una famiglia autentica. Proprio come lupi, non abbiamo rinunciato a quell’istinto di libertà che ci rende ciò che siamo. Aggregazione, solidarietà, formazione: su queste basi nasce la nostra associazione.
GREX Milano e Federazione, insieme a tante altre sigle di quella che oggi chiamiamo un pò superficialmente “area del dissenso”, hanno dato vita lo scorso 4 dicembre a Milano alla manifestazione contro la guerra in Ucraina. Attraverso quali battaglie è possibile immaginare un percorso comune da qui in avanti?
La manifestazione del 4 dicembre è stata importante per diverse ragioni. Il più significativo è stato l’incontro in piazza di due mondi. Uno più vecchio e radicato, evoluzione di una determinata ideologia politica, l’altro più giovane, “contenitore” di vecchi e nuovi militanti disincantati e disillusi dalla politica attuale. GREX è consapevole del profondo e radicale mutamento in atto, e per questo riteniamo indispensabile pensare ad una nuova prospettiva politica che contrasti questa deriva antitetica alla stessa natura umana. Un’azione coordinata e unitaria che punti il dito contro i vertici di un conflitto divenuto più che mai verticale. Noi abbiamo voluto far parte del comitato organizzativo di quella manifestazione proprio con questo obiettivo ultimo.
Il triennio pandemico pare essere alle spalle eppure sempre forti e gravi sono le minacce che incombono sul futuro dell’umanità. Il dato che emerge però è che dinanzi a questa “tragedia” è nata una nuova, diffusa consapevolezza. Quali pensate possano essere le vie attraverso le quali portare avanti il nostro/vostro messaggio?
Secondo noi lo schock pandemico è servito al potere per abbattere definitivamente le ultime consapevolezze in termini di diritti individuali, oltre a introdurre un nuovo modo di prendersi “cura” delle persone palesemente intrecciato a fitti interessi economici delle grandi case farmaceutiche. L’efficacia della propaganda, con la sua capacità di manipolare il consenso delle masse, è emersa in tutta la sua prepotenza. Noi pensiamo sia necessario riscoprire nuovi criteri di valutazione nel giudicare gli avvenimenti. E’ indispensabile ripartire da questa nuova consapevolezza, ricostruendo rapporti umani fondati su lealtà e sano spontaneismo. Diverse potranno essere le vie per far passare i nostri messaggi, ma il fine ultimo dovrà essere la condivisione dell’obiettivo finale tra persone capaci di puntare il proprio cuore su questo grande e intricato tavolo da poker che è la vita.
Pensiero Verticale è un progetto editoriale esclusivamente telematico dedicato all’approfondimento culturale, all’attualità politica, all’analisi delle dinamiche che muovono confusamente la contemporaneità.